ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùUiv su dati Istat
La superficie media per azienda che è cresciuta del 174% in vent’anni, ma in Francia è 5 volte superiore
di Giorgio dell'Orefice
2' di lettura
Meno aziende ma più strutturate su una superficie vitata che è rimasta sostanzialmente invariata. Di conseguenza risulta in forte crescita invece la dimensione media dei vigneti per azienda. Sono i principali risultati emersi dall'elaborazione effettuata dall'Unione italiana vini dei dati Istat relativi all'ultimo censimento in Agricoltura e riferiti al solo settore vitivinicolo.
In vent'anni le aziende vitivinicole italiane sono calate di circa mezzo milione e sono oggi circa 255mila (erano 383mila nel 2010 e 791mila nel 2000) ma contemporaneamente la superficie vitata complessiva ha tenuto (-11% in venti anni ma -1% nell'ultimo decennio) pertanto le cantine oggi sono più strutturate con una superficie media per azienda che è cresciuta del 174% (la media oggi è i 2,5 ettari contro gli 0,9 ettari del 2000 e gli 1,6 del 2010).
Loading...
«Si tratta di una vera e propria rivoluzione morfologica – spiegano all’Unione italiana vini –. Una trasformazione necessaria del vigneto Italia e delle sue imprese che in 20 anni hanno incrementato il valore delle esportazioni del 165%, divenendo primo comparto agricolo nel commercio estero e tra i principali fautori del surplus commerciale del totale made in Italy, dove incide per quasi il 14%».
«L'Italia – ha aggiunto il presidente dell'Uiv, Lamberto Frescobaldi – sta progressivamente strutturando le proprie imprese vinicole nel rispetto delle varietà produttive, che sono la vera ricchezza del nostro vino. La strada è quella giusta, anche se manca ancora molto per avvicinarsi alla superficie media dei nostri principali competitor, come Australia, Usa e Nuova Zelanda o, più vicino a noi, di una Francia che conta una dimensione media per azienda di 5 volte superiore alla nostra».
Rispetto a venti anni fa, la numerosità delle aziende è calata con maggior evidenza al Centro (-75%), con trend sopra la media anche nel Nord Ovest (-70%). Tra le regioni, la Campania – che nel 2000 vantava il maggior numero di compagini (86mila) – oggi ne conta poco più di 22mila con un calo del 74%; ancora maggiore la riduzione nel Lazio (-83%).
Secondo l'ultimo censimento Istat è la Puglia a contare il maggior numero di imprese (36mila), seguita dalla Sicilia (30mila) e dal Veneto (27mila). Meno aziende ma con appezzamenti in media più grandi, specie al Nord, dove la superficie media della vigna è di 3,4 ettari, contro una media nazionale a 2,5 (erano 0,9 nel 2000 e 1,6 dieci anni dopo).